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Novembre
2019
Riccardo Tommasi
Responsabile Commerciale
Implementazione del metodo OPPERET su Optimu

Disponibile nel software Optimu da oltre 10 anni, la funzionalità OPPERET è integrata nel modulo di gestione delle apparecchiature per misurazione. Consente di implementare semplicemente le raccomandazioni del metodo con lo stesso nome per ottimizzare gli intervalli di taratura.

Pertanto, in questo contesto, è sembrato opportuno fornire qualche promemoria su OPPERET, come primo passo verso l’implementazione di un processo di rivalutazione degli intervalli di conferma metrologica in azienda sulla base di un’analisi di rischi.

OPPERET, che cos’è?

Il metodo OPPERET (OPtimisation des PERiodicité d’Etalonnage – in Ital. Ottimizzazione degli intervalli di taratura) è un metodo razionale, relativamente semplice, applicabile dopo un’attenta riflessione e la forte volontà di partecipare al processo di riduzione dei costi dell’azienda in generale e della verifica delle apparecchiature per misurazione in particolare.
Iniziato dalla società EADS e presentato nell’appendice dell’FD X 07-014, è anche oggetto di una guida pubblicata dal Collège français de métrologie nel settembre 2005.
Consente di calcolare gli intervalli di taratura dell’apparecchiatura per misurazione tenendo conto di criteri diversi. Incorpora quindi la nozione di rischio legata a fattori che possono degradare o migliorare la qualità della misurazione, senza dimenticare i costi o i vincoli organizzativi e la capacità di rilevare o meno un’anomalia. I fattori da considerare devono essere analizzati caso per caso, in base a ciascun contesto industriale.

Passo 1: definizione dell’ambito e dei criteri

Per impostare una strategia OPPERET, è prima necessario definire i perimetri (e quindi gli strumenti che li compongono) e quindi i criteri da prendere in considerazione per ciascuno dei perimetri selezionati. Queste impostazioni sono il risultato di discussioni tra i vari attori coinvolti nella gestione degli strumenti per tenere conto di tutti i punti di vista: reale necessità dell’utente, inconveniente causato dall’immobilizzazione degli strumenti, capacità degli utenti di rilevare un’anomalia, costo globale delle tarature …
Questa parametrizzazione viene facilmente eseguita in Optimu, che consente di definire il perimetro in base ai domini e alla famiglia di misura o in base allo stato dei dispositivi (ad esempio strumento critico), quindi di selezionare i criteri proposti nel fascicolo tecnico (Gravità delle conseguenze di una misurazione, capacità, deriva errate …). È anche possibile creare criteri personalizzati specifici per la propria attività.
A ciascun criterio è associato un peso, assegnato in base all’importanza del criterio e una griglia di punteggio compresa tra -2 e 2

Optimu OPPERET criteri di valutazione

Passo 2: notazione dello strumento

Una volta definiti i perimetri e i criteri, è necessario:
inserire i parametri del calcolo, ovvero la periodicità minima e massima accettata
• Quindi annotare individualmente gli strumenti del perimetro considerato, su ciascun criterio selezionato, assicurandosi di avere una popolazione statisticamente accettabile (se possibile superiore a 100 dispositivi).

Per ciascun criterio, la base di punteggio deve essere obiettiva. Ad esempio, per il costo di un intervento, “Economico”, “Moderatamente costoso” e “Molto costoso” saranno sostituiti da “Costo inferiore a € 100”, “Costo compreso tra € 100 e € 500 inclusi”, “Costo più elevato di a 500 € “. L’idea è di consentire a chiunque di registrare, senza una conoscenza preliminare del parco.
Una volta annotato un campione sufficiente, sarà possibile iniziare la fase di calcolo degli intervalli ottimali di taratura di ciascuno strumento. La meccanica di OPPERET è relativamente complessa, non la dettaglieremo in questa sede. In Optimu, l’utente sceglierà semplicemente di aggiornare le periodicità per eseguire i calcoli.

Passo 3: convalida della periodicità calcolata

I calcoli vengono eseguiti, è necessario mettere in discussione la validità della periodicità assegnata. Alcuni strumenti possono vedere la loro periodicità aumentare fortemente per superare, ad esempio, i 10 anni. Per altri, al contrario, la periodicità può essere notevolmente ridotta per raggiungere ad esempio 1 mese. Dovremmo limitare la periodicità? Possiamo accontentarci di una taratura ogni 10 anni o dovremmo impostare il monitoraggio? Allo stesso modo, piuttosto che la taratura ogni mese, non è forse più utile monitorare questo strumento?

In conclusione, questo metodo consente di stabilire le priorità degli strumenti in un perimetro, attraverso un’analisi obiettiva e dettagliata dei rischi associati alle misurazioni effettuate con ciascun dispositivo. Costituisce quindi un primo passo relativamente semplice per avviare un processo di ottimizzazione degli intervalli di taratura in azienda. Per andare oltre, può essere completato con l’implementazione di altri metodi raccomandati dalla FD X 07-014, già disponibili in Optimu, per tenere conto in particolare dello studio della deriva.

 

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